mercoledì 19 ottobre 2011

Dall'Organizzazione mondiale della sanità le nuove emergenze sociali per l'Europa

«Nel 2020 la popolazione anziana in Europa sarà superiore a quella che può sostenere ragionevolmente il sistema sanitario». Lo ha detto lo chief scientist dell’Oms Europe Roberto Bertollini ieri a Genova a margine di un incontro nazionale organizzato da Legambiente, Ambiente Italia e il Sole24Ore. «Se l’Europa non lavora sulla prevenzione, sulla medicina anti ageing, non ha futuro – ha detto Bertollini. E Stato, Regione, sindaco non potranno sostenere una situazione sanitaria di questo genere. La salute deve diventare il centro di tante politiche, da quelle energetiche e ambientale a quella dei trasporti».
«Un altro problema che deve affrontare l’Europa è la lotta alle diseguaglianze – ha aggiunto -, un fatto che è incompatibile con il benessere dell’intera nostra società. Senza una lotta al fenomeno delle disuguaglianze in aumento anche dal punto di vista sanitario l’Europa non ha futuro». (fonte sanitaincifre.it)

Un portale unico del volontariato gelese grazie ad un corso di informatica per comunicatori sociali del web

Ad organizzarlo è il coordinamento del Volontariato di Gela, grazie al sostegno della Fondazione con il Sud, nell'ambito del progetto delle associazione di Gela "Il Cammino della reti". A partire dunque dallo spazio www.volontariatogela.org, ogni associazione potrà gestire le proprie notizie, media di vario tipo e comunicazioni. La pagina principale sarà in comune per le notizie più rilevanti e d'interesse per il volontariato. Grazie a questo supporto la rete del volontariato di Gela avrà uno strumento per comunicare la propria mission e contribuendo così a far crescere la cultura della solidarietà e rinforzare la rete già esistente. L’obiettivo è fornire gli strumenti per gestire un sito internet con il sistema 'open source' Joomla, acquisire competenze in merito alla progettazione di un no spazio web con foto, video, articoli e competenze nell’utilizzo di videocamere digitali. Il corso è gratuito, è rivolto ai volontari con conoscenze informatiche di base, avrà durata pari a 24 ore e si svolgerà presso la Casa del Volontariato di Gela in via Ossidiana nelle seguenti date 29 ottobre, 5 novembre, 12 novembre e con il seguente orario 8:30 alle 13:30/15:30-18:30. (andrea cassisi)

La crisi c'è e si "sente". Gli stratagemmi per galleggiare e arrivare alla fine del mese

Da un'indagine delle Acli risulta che una famiglia su 4 ha chiesto un aiuto ai parenti; il 40% degli intervistati non è riuscito a pagare le bollette. Si riducono spese per tempo libero, cultura e cura della persona. Sono le “strategie di galleggiamento” delle famiglie italiane di fronte alla crisi economica.
L’inchiesta è stata realizzata tra marzo e luglio in 12 regioni italiane (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto) su un campione di famiglie (1500 questionari) che si sono rivolte agli sportelli Acli, nell’ambito delle attività di sperimentazione del progetto “Link”, finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

I risultati. Una famiglia su quattro nell’ultimo anno ha chiesto un aiuto economico ai parenti per fronteggiare la crisi; il 40% degli intervistati non è riuscito a pagare le bollette; il 22% ha tardato il pagamento delle rate di un bene acquistato; l’81% ha acquistato prodotti a basso costo. Tempo libero, cultura, ma anche cura della persona sono le voci di consumo che maggiormente si riducono, mentre subiscono contrazioni più contenute le spese per la casa, la mobilità e le comunicazioni. “Sembra più facile rinunciare a libri, cinema e palestra piuttosto che al telefonino”, osservano i curatori dell’indagine.

Per il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero: «I dati di questa indagine ci restituiscono l’immagine di un gran numero di famiglie italiane, non solo quelle che incontriamo nei nostri servizi e nelle nostre attività. Famiglie che cercano di resistere alla crisi adottando strategie di contenimento dei costi faticose, a volte contraddittorie, e spesso insufficienti, dovendo ricorrere spesso al sostegno economico dei parenti. Non possiamo continuare ancora a considerare le famiglie come unico salvagente del nostro welfare». (fonte Redattore sociale 18ott11)