mercoledì 4 maggio 2011

Seconda edizione delle Giornate della Sicurezza Stradale – Memorial Antonio Mistretta

Dibattiti, giochi, musica, simulazioni di crash test, visite guidate e notte bianca. In Via Roma, a Palermo il 7 e 8 maggio.

Il 5 maggio alle 10,30 conferenza stampa di presentazione
dell'evento all'Hotel Ambasciatori, in via Roma 111 - Palermo


Sabato 7 e domenica 8 maggio si terranno a Palermo le “Giornate di Sicurezza stradale – Memorial Antonio Mistretta”, finalizzate alla sensibilizzazione dei giovani e meno giovani ad una guida responsabile. Quarantotto ore di informazione, simulazioni di crash test, giochi per bambini, visite guidate e musica che avranno come teatro Via Roma chiusa al traffico, eccezionalmente, per tutto il weekend. Un fitto calendario di appuntamenti che darà vita anche alla prima “Notte Bianca” di via Roma. L'evento è organizzato dall'Associazione di protezione civile LeAli in collaborazione con l'Associazione via Roma e la società Vm Agency.

L'iniziativa, giunta quest'anno alla seconda edizione, ha il patrocinio dell'Assessorato regionale alla Sanità, della Presidenza dell'Ars, del Dipartimento regionale di Protezione civile, dell'Ordine regionale degli Psicologi di Sicilia e del Cesvop e si avvale del supporto tecnico, tra gli altri, del Ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti, della Polizia stradale, del 118, del Comune di Palermo – Assessorato Centro storico e di Confcommercio Palermo.

L'elenco completo degli appuntamenti e i particolari dell'iniziativa saranno illustrati giovedì 5 maggio, alle ore 10,30 presso l'hotel Ambasciatori, sede dell'Associazione Via Roma, in via Roma 111. Interverranno: Aldo Melilli, responsabile dell'Associazione LeAli; Mario Attinasi, presidente dell'Associazione Via Roma; Vincenzo Montanelli, titolare di Vm Agency.

All'Arrupe di Palermo un Seminario sulla Fiat di Termini Imerese

Le vicende della Fiat, con le aziende in crisi e i lavoratori in cassa integrazione o disoccupati, sono simboli di un malessere diffuso in Italia. Solo a Termini Imerese, alla fine di quest’anno, circa 3.000 operai resteranno senza lavoro. Tuttavia, occorre avere la lucidità di ripensare strategicamente il territorio attraverso un’azione locale che sia frutto di un pensiero globale e coinvolga responsabilmente tutti.
Le storie di Termini sono le nostre storie, le difficoltà di Termini sono le nostre stesse difficoltà, i processi attivati per lo sviluppo di Termini potranno essere processi da attivare per lo sviluppo di altri territori.
In continuità con quanto fatto finora con il Laboratorio sul welfare, l’Istituto Arrupe, il “Centro Studi - Opera don Calabria”, l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, la Caritas diocesana di Palermo e la Federazione Internazionale Città Sociale di Napoli promuovono un incontro per dare maggiore attenzione ai mondi vitali delle persone (famiglie e comunità) e al loro diritto di cittadinanza nel mondo del lavoro.
Il laboratorio, dal titolo “Termini e Pomigliano: storie del sud che si incontrano. Costruire sapere a partire dal sapere di ciascuno”, finalizzato ad avviare una riflessione su welfare e lavoro, sviluppo del territorio e politiche del lavoro a partire dalle storie personali, si terrà giovedì 12 maggio dalle ore 16.30 alle ore 20.00 presso l’Istituto Arrupe, in via Franz Lehar 6, Palermo. Due i momenti salienti:
- “La parola alla/e storia/e”, con breve excursus della storia della Fiat di Termini Imerese e di Pomigliano e testimonianze di ex operai che la Fiat l’hanno vista “da dentro”;
- Tavola rotonda (moderata dal giornalista Vincenzo Morgante): un confronto tra istituzioni politiche e religiose, economisti, sindacati e associazioni del Terzo Settore sulla base delle storie ascoltate. Tra i vari interventi, saranno presenti anche Antonio Di Luca, autore del libro “Da Pomigliano a Mirafiori. Fiat: una storia italiana” e Piero Macaluso, autore del monologo teatrale “Il mio nome è Carducci e lavoravo in Fiat” (di cui verranno letti alcuni brani).
All’evento hanno aderito anche il JSN (Jesuit Social Network) e il Consorzio Imera Sviluppo.
L’ingresso è libero.

Sindaco per un giorno: premiato un volontario disabile

In occasione del suo 28esimo compleanno, Manuele Garofalo, un volontario disabile, ha ricevuto dal sindaco Gaetano Di Chiara, dall'assessore Santo Musso dall'assessore Marco Cenci del Comune di Villabate (PA), una pergamena di riconoscimento per l'impegno, l'amore e l'aiuto mostrato nei confronti dei compagni più deboli ai quali si dedica da 10 anni presso l'associazione Avofid di Villabate. La cerimonia, infatti, si è svolta domenica scorsa a Villabate, a pochi chilometri da Palermo, presso la sede operativa dell'Avofid, associazione volontari famiglie italiane disabili). Il sindaco ha tenuto a fare indossare al giovane la fascia tricolore proprio “per trasmettere l'importanza dei gesti di solidarietà – riferisce Rossella Proietti, presidente dell’Avofid - che ogni singolo cittadino dovrebbe mostrare durante il proprio percorso di vita”.
Manuele è un ragazzo rimasto cerebroleso a causa di una asfissia neonatale. Nonostante la gravità della sua condizione, diagnostica dai medici che lo hanno seguito fin dalla nascita, il giovane, grazie anche all’impegno e all’interessamento della sua famiglia, è riuscito lo stesso, per imitazione degli operatori del centro dove è assistito da 10 anni, a dedicarsi pienamente agli altri, aiutando soprattutto i compagni disabili più gravi del centro.
“Tutte le potenzialità di una persona disabile possono essere davvero scoperte e valorizzate - dice Rossella Proietti - soltanto se si crea quella giusta sinergia tra il compito educativo della famiglia e quello, in questo caso, degli operatori di un centro dedicato alle gravi disabilità. Manuele ha mostrato la voglia di vivere e di diventare ‘quel qualcuno’ che il destino non gli ha permesso di essere – aggiunge ancora Rossella Proietti -. I risultati raggiunti, sono l'esito di anni di attività laboratoriali centrate sullo sviluppo dell'autonomia operate all’interno del centro Avofid”.
“Questo è il risultato di un lungo lavoro degli operatori del centro ma anche di un notevole impegno educativo della sua famiglia che da sempre lo ha proiettato verso la dimensione del prossimo – continua la presidente dell’Avofid - facendo crescere in Manuele la sensibilità e la giusta motivazione di dedicarsi con spirito di servizio ai suoi compagni disabili più gravi”. (set)

(tratto da Redattore Sociale del 3mag11)