domenica 11 marzo 2012

Festa della donna a Trapani, il convegno dell'Auser provinciale

Un momento dell'incontro
In occasione della festa della donna, l’Auser provinciale di Trapani, lo SPI- CGIL, la CGIL provinciale Trapani, con la partecipazione del Centro Pio La Torre di Palermo e con la collaborazione del CESVOP, hanno organizzato una tavola rotonda che ha affrontato il tema della tutela della donna dalla violenza, spesso invisibile e nascosta tra le mura domestiche. Il Convegno, che si è tenuto all’Hotel Crystal, dal titolo “Parliamone….Insieme. Contro la violenza sulle donne per il diritto di vivere sicuri e liberi” è stato un importante momento di discussione e confronto.
Il Convegno, si è aperto con i saluti di Antonella Granello, segretario provinciale dello SPI CGIL di Trapani che ha posto l’accento sulle ragioni di questo convegno “La conoscenza del fenomeno della violenza sulle donne e del territorio è essenziale per un maggiore controllo delle situazioni di interesse. Il confronto con le associazioni, le istituzioni e il mondo del volontariato che opera in uno specifico territorio è fondamentale per combattere la violenza sulle donne ed è quello che ci proponiamo di fare con questo convegno”. A seguire Giuditta Petrillo, presidente provinciale dell’Auser di Trapani, che ha coordinato i lavori, ha commemorato le tre donne siciliane: Maria Lauretti, Giuseppina Cammarata e Concetta Prestifilippo morte, assieme ad altre 126 operaie, nell’incendio divampato l’8 marzo 1908 in un’industria tessile di New York mentre lottavano per i propri diritti. Vincenzo Borruso, medico e autore del libro “La Donna, sorvegliata e punita” ha affrontato le diverse cause che storicamente e culturalmente hanno decretato la subalternità della donna nei confronti dell’uomo. Il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, ha ricordato la legge contro lo stalking del 2009, che sebbene riguardi tutti i soggetti è particolarmente importante nella difesa delle donne: “In Italia le donne che hanno subito violenze nell’arco della propria vita sono più di 10 milioni. Occorre denunciare affinché gli atti di violenza finiscano e la denuncia deve essere immediata. Le violenze riguardano tutti gli strati sociali” Rita Montagnani, Commissario Capo della Questura di Trapani ha spiegato che “all’interno della Questura sono presenti sezioni specializzate che si occupano esclusivamente delle violenze sulle donne e sui minori. Quello che riscontriamo è che nelle violenze che avvengono in ambito domestico, la vittima generalmente tace, perché spesso è ricattata e nega le stesse violenze subite, questo rende le indagini molto difficili. Nella maggior parte dei casi la segnalazione non è effettuata da parte vittima, ma dal servizio sanitario o dagli assistenti sociali. La vittima comincia a raccontarsi solo quando è sicura e si sente protetta”. E’ intervenuta poi Abate Demetra, Responsabile dei Consultori della Provincia di Trapani, che ha posto l’attenzione sull’aumento nel 2011 del numero delle persone che denunciano abusi in provincia. I consultori della provincia di Trapani sono 14 e dispongono di assistenti sociali, psicologi, sociologi e ginecologici. Molti spunti sono giunti dalle testimonianze di Alida Caldarella, psicologa volontaria presso l’Auser di Marsala per il servizio Filo d’Argento, Mara Cortiniglia volontaria referente per l’associazione Le Onde e Maria Pia Bonfiglio, assistente sociale e volontaria presso il Centro antiviolenza Buseto Valderice, un Centro di Ascolto che opera nelle scuole, nelle parrocchie e nelle associazioni. Mariella Maggio, segretario generale CGIL Sicilia ha sottolineato “La grande assenza del Welfare e di strutture di assistenza sociale nella nostra regione induce molte donne a ritirarsi dal mondo del lavoro per accudire i figli o i genitori, subordinandole all’uomo. Le donne suppliscono infatti alla mancanza di servizi, restando a casa, quando ‘lo stare a casa’ deve essere una scelta. In Sicilia solo il 28% delle donne lavora, quello che occorre è un cambiamento culturale, ma questo non può avvenire solo attraverso le leggi, bisogna attivarlo e farlo crescere gradualmente, giorno dopo giorno. Oggi le donne si trovano costrette a firmare le famose ‘dimissioni in bianco’ al momento dell’assunzione, che vengono tirate fuori dall’azienda in caso di gravidanza. Questa è una delle principali battaglie in cui è impegnato il sindacato per riconquistare la dignità del lavoro”. Al termine la ricercatrice di tradizioni popolari Irene Gambino ha esposto in musica il tema trattato. (anna laura casano)

Intervista a Giuditta Petrillo, presidente provinciale dell'Auser di Trapani

Intervista a Vincenzo Borruso, medico ed editorialista