venerdì 8 luglio 2011

Quota 100. Nelle carceri italiane si continua a morire

L'agenzia Redattore Sociale il 7 luglio ha riportato i dati dell’Osservatorio permanente sulle morti in carcere: in sei mesi 32 suicidi, 23 casi da accertare, i restanti malori. In 10 anni 1.847 detenuti morti. Qui sotto il lancio d'agenzia con notizie quasi del tutto ignorate dai grandi mezzi di informazione.

PADOVA – È un anno nero, il 2011, per il carcere italiano, con una lista delle morti in cella che si allunga senza sosta. In 183 giorni hanno perso la vita 100 detenuti: 32 i suicidi, 23 i casi oggetto di inchiesta giudiziaria per accertare le cause, mentre per gli altri detenuti, la cui età media era di 35 anni, si è trattato di “malori improvvisi” legati a disfunzioni cardiache, respiratorie e altro. Dati alla mano, cresce la preoccupazione per il trend di decessi che, se rimanesse stabile fino alla fine dell’anno, porterebbe al sorpasso del dato “record” del 2010, quando le morti in carcere furono 186. L’Osservatorio permanente sulle morti in carcere, che ha diffuso i numeri, ricorda che dal 2000 a oggi il totale dei detenuti morti è di 1.847 (di cui 658 i suicidi), mentre tra il personale penitenziario si sono suicidati 88 poliziotti, un direttore e un Provveditore regionale in Calabria. Guardando lo storico, i minimi del decennio risalgono al 2006 e al 2007: “Quando per effetto dell’indulto la popolazione detenuta era tornata nei limiti di capienza previsti per il sistema penitenziario, i detenuti morti furono rispettivamente 134 e 123” riferisce l’Osservatorio.

Il centesimo detenuto che ha perso la vita si chiamava Giuseppe La Piana e si trovava a Palermo, nel carcere dei “Pagliarelli”, quando è stato stroncato da un malore. Il 10 agosto avrebbe compiuto 36 anni. Il medesimo destino è toccato quello stesso giorno a un internato nell’Opg di Aversa, appena 45enne. In questa struttura dall’inizio dell’anno sono morti in 7: tre si sono suicidati, uno, privo di denti, si è soffocato nel tentativo di inghiottire del pane, un altro è morto per problemi cardiaci e l’ultimo per una sospetta setticemia. Tra le ultime vittime del carcere ci sono anche Carmine Parmigiano, 32enne di Salerno detenuto a Rebibbia, ritrovato senza vita il 30 giugno dopo quindici giorni di isolamento: il referto parla di “strangolamento auto provocato”. Non è stato un malore a togliere la vita ad Abbedine Kemal, come inizialmente pensato: il 23 giugno qualcuno lo ha ucciso colpendolo alla testa con corpo contundente rigido, avvolto in un panno per non lasciare tracce. Aveva 24 anni. (gig)